Quando dura l’insonnia?

L’insonnia è un disturbo del sonno comune che può avere effetti negativi sulla salute. Questo articolo esplorerà la definizione dell’insonnia, le sue cause, i tipi di insonnia e i suoi effetti sulla salute. Saranno anche discussi i trattamenti disponibili per l’insonnia e le misure preventive che possono essere adottate. Di seguito sono riportati i punti chiave da tenere a mente sull’argomento:

  • L’insonnia può essere acuta o cronica, con la forma cronica che dura almeno tre mesi o anche per tutta la vita.
  • Molti insonni cronici non cercano diagnosi e trattamento, anche se possono beneficiarne.
  • L’insonnia può avere effetti negativi sul sistema immunitario e cardiovascolare.
  • Esistono terapie farmacologiche e non farmacologiche disponibili per il trattamento dell’insonnia.
  • Adottare abitudini sane per migliorare il sonno e creare un ambiente di sonno ottimale possono aiutare a prevenire l’insonnia.

Definizione dell’insonnia

Caratteristiche dell’insonnia

L’insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato da difficoltà nell’iniziare il sonno o nel mantenerlo durante la notte. Secondo uno studio condotto in Italia, circa il 70% delle persone con disturbo psicopatologico riporta sintomi di insonnia, con più del 30% che soddisfa i criteri per l’insonnia cronica (Seow et al., 2018). Alcune caratteristiche correlate all’insonnia includono uno status socio-economico basso, un basso livello di istruzione, disoccupazione e stress psicologico. Altri fattori di rischio per l’insorgenza dell’insonnia sono la vulnerabilità familiare e l’esposizione a eventi di vita gravi e cronici (Morin et al., 2015).

Cause dell’insonnia

Le cause dell’insonnia possono essere diverse e possono includere cambiamenti di abitudini. Secondo uno studio condotto in Italia, è emerso che l’insonnia era associata a comportamenti di scarsa igiene del sonno e credenze disfunzionali sul sonno. Inoltre, è stato riscontrato che i comportamenti di scarsa igiene del sonno erano presenti anche nei bambini italiani durante il confinamento in casa. Questo studio ha evidenziato un aumento della prevalenza di insonnia nei bambini tra i 0 e i 12 anni. È importante prendere in considerazione questi fattori nella valutazione e nel trattamento dell’insonnia.

Tipi di insonnia

Esistono diversi tipi di insonnia, ognuno caratterizzato da specifiche peculiarità. Uno dei tipi più comuni è l’insonnia acuta, che si manifesta come una difficoltà temporanea nel dormire. Può essere causata da eventi stressanti o da cambiamenti negli orari di sonno. L’insonnia acuta tende a risolversi da sola nel giro di pochi giorni o settimane. Un altro tipo di insonnia è l’insonnia cronica, che persiste per un periodo prolungato, solitamente superiore a tre mesi. Questa forma di insonnia può essere causata da condizioni mediche, come la depressione o l’ansia, o da abitudini di sonno poco salutari. È importante sottolineare che l’insonnia può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana, causando stanchezza, difficoltà di concentrazione e irritabilità.

Effetti dell’insonnia sulla salute

Impatto dell’insonnia sul sistema immunitario

L’insonnia cronica rappresenta un’importante sfida non solo sanitaria, ma anche politica. La sua valutazione e gestione nelle fasi iniziali dovrebbero essere una priorità al fine di individuare al meglio le strategie di prevenzione e il trattamento dei sintomi specifici e delle sue comorbidità, per incrementare la qualità di vita degli individui, aumentarne il rendimento ed abbattere costi sostenuti dalla spesa pubblica sanitaria. Secondo uno studio condotto in Italia (Baglioni et al., 2020a), l’insonnia è associata a molte conseguenze negative per la salute e rappresenta un fattore di rischio per diverse condizioni, tra cui malattie cardiovascolari, insufficienza cardiaca, infarto acuto del miocardio, ipertensione arteriosa e diabete mellito di tipo 2. Inoltre, l’insonnia può contribuire al deterioramento della salute mentale, aumentando il rischio di sviluppare disturbi psicopatologici come la depressione. È importante prendere in considerazione l’insonnia come un problema di salute pubblica e adottare misure preventive e terapeutiche adeguate per migliorare la salute complessiva della popolazione.

Effetti dell’insonnia sul sistema cardiovascolare

L’insonnia è associata a molte conseguenze negative per la salute e rappresenta un fattore di rischio per diverse condizioni, tra cui le malattie cardiovascolari. Studi condotti in Italia (Li et al., 2014; Sofi et al., 2014) hanno dimostrato che l’insonnia è correlata all’insufficienza cardiaca, all’infarto acuto del miocardio e all’ipertensione arteriosa. Inoltre, l’insonnia è anche associata allo sviluppo di malattie metaboliche come il diabete mellito di tipo 2 (Anothaisintawee et al., 2016).

Insonnia e rischio di malattie croniche

L’insonnia è considerata un importante fattore di rischio per lo sviluppo di insonnia acuta che può evolvere in insonnia cronica, esponendo inoltre le persone a un maggior rischio di psicopatologia. Uno studio su scala nazionale durante il periodo di lockdown in Italia ha indagato la prevalenza del disturbo di insonnia nella popolazione e la sua associazione con diversi fattori di rischio, nonché il legame con sintomi di ansia e depressione. I risultati indicavano un’elevata prevalenza di insonnia clinica (18,6%), mostrando come anche in Italia la prevalenza durante il Covid sia significativa (Bacaro et al., 2020).

Trattamenti per l’insonnia

Terapie farmacologiche per l’insonnia

Le terapie farmacologiche sono spesso prescritte dai medici di medicina generale per il trattamento dell’insonnia. Tuttavia, è importante notare che gli ipnotici o sonniferi tradizionali, come le benzodiazepine e gli Z-drugs, dovrebbero essere assunti per un massimo di quattro settimane a causa del rischio di abuso e dipendenza. In Italia, l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) ha avviato una campagna per il riconoscimento dell’insonnia come malattia cronica debilitante e ha pubblicato recentemente lo stato del consenso delle raccomandazioni per il trattamento dell’insonnia. Secondo le linee guida europee, la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I) è il trattamento di prima linea, mentre il trattamento farmacologico viene preso in considerazione solo se la CBT-I non è efficace o disponibile. Tuttavia, dati recenti mostrano che la CBT-I è offerta solo a una piccola percentuale di pazienti con insonnia cronica, mentre la farmacoterapia rimane l’intervento più diffuso. Studi hanno confrontato la CBT-I con i trattamenti farmacologici, evidenziando un’efficacia comparabile nel breve termine. È importante considerare che le raccomandazioni per l’uso a breve termine dei farmaci rimangono deboli. Altri interventi come la melatonina, l’esposizione alla luce, l’esercizio fisico e la medicina complementare e alternativa sono stati studiati per valutarne l’efficacia nel trattamento dell’insonnia.

Terapie non farmacologiche per l’insonnia

La terapia cognitivo comportamentale per l’insonnia è un insieme di strategie terapeutiche che mirano a modificare i fattori di mantenimento del disturbo di insonnia. Questi fattori includono la quantità di tempo trascorsa a letto, l’abitudine di fare sonnellini quotidiani, orari irregolari di sonno-veglia e l’eccessiva preoccupazione per la perdita di sonno. La terapia cognitivo comportamentale per l’insonnia è considerata il trattamento di prima scelta secondo le linee guida europee e americane. Uno studio italiano ha evidenziato che la CBT-I è efficace nel migliorare la qualità del sonno e ridurre i sintomi diurni come stanchezza e fatica. Inoltre, la CBT-I è raccomandata come primo trattamento per l’insonnia cronica secondo le linee guida dell’American College of Physicians-ACP. Solo nel caso in cui la CBT-I non risulti efficace o disponibile, si valuta la possibilità di altri interventi, come la terapia farmacologica.

Gestione dello stress e dell’ansia per l’insonnia

La gestione dello stress e dell’ansia è fondamentale per affrontare l’insonnia in modo efficace. Studi italiani hanno dimostrato che lo stress e l’ansia sono fattori significativi che contribuiscono allo sviluppo e al mantenimento dell’insonnia. Pertanto, è importante adottare strategie per ridurre lo stress e l’ansia al fine di migliorare la qualità del sonno.

Una delle strategie consigliate è la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I). La CBT-I è un trattamento di prima scelta raccomandato dalle linee guida europee e americane. Questa terapia mira a modificare i fattori che contribuiscono all’insonnia, come i pensieri negativi e le abitudini di sonno poco salutari. La CBT-I è stata dimostrata efficace nel migliorare la qualità del sonno e ridurre i sintomi dell’insonnia.

Inoltre, è importante adottare abitudini sane per gestire lo stress e l’ansia. Queste possono includere l’esercizio fisico regolare, la pratica di tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga, e la creazione di una routine di sonno coerente. Ridurre l’esposizione a fonti di stress, come notizie negative o situazioni stressanti, può anche contribuire a migliorare il sonno.

Infine, è consigliabile cercare supporto professionale se lo stress e l’ansia stanno influenzando significativamente la qualità del sonno. Un professionista della salute mentale può fornire strumenti e strategie specifiche per gestire lo stress e l’ansia e migliorare il sonno.

Prevenzione dell’insonnia

Habits sani per migliorare il sonno

Un’altra ottima abitudine è quella di curare la propria alimentazione serale. Sarebbe bene poter cenare presto, in modo da consentire una digestione completa prima di coricarsi. Di sera bisognerebbe prediligere alimenti leggeri, evitando fritti, junk food, grassi e alimenti troppo pesanti. Per addormentarsi velocemente è utile anche introdurre alcune abitudini rilassanti in grado di allontanare lo stress quotidiano. Bisognerebbe sforzarsi di mantenere ritmi regolari, senza “strafare” (preferibilmente, anche durante il weekend). Un bagno o una doccia calda rilassano la muscolatura e allentano le tensioni articolari. La lettura di un libro, così come l’ascolto di musica rilassante o rumore bianco, aiutano a distrarsi dai pensieri della giornata e veicolare la mente verso onde cerebrali a più bassa frequenza.

Rutine prima di andare a letto per prevenire l’insonnia

Un’altra ottima abitudine è quella di curare la propria alimentazione serale: Sarebbe bene poter cenare presto, in modo da consentire una digestione completa prima di coricarsi. Di sera bisognerebbe prediligere alimenti leggeri, evitando fritti, junk food, grassi e alimenti troppo pesanti. Per addormentarsi velocemente è utile anche introdurre alcune abitudini rilassanti in grado di allontanare lo stress quotidiano: Bisognerebbe sforzarsi di mantenere ritmi regolari, senza “strafare” (preferibilmente, anche durante il weekend). Un bagno o una doccia calda rilassano la muscolatura.

Ambiente di sonno ottimale per prevenire l’insonnia

Per prevenire l’insonnia, è fondamentale creare un ambiente di sonno ottimale. Ecco alcuni suggerimenti per garantire un ambiente favorevole al riposo notturno:

  • Temperatura della camera da letto: Assicurarsi che la temperatura della camera da letto sia compresa tra i 18 e i 20 gradi. Questo favorisce una rapida diminuzione della temperatura corporea, facilitando l’addormentamento.
  • Comodità del letto: Utilizzare un letto comodo che supporti le curve naturali della schiena e del collo. Questo aiuta a mantenere una corretta postura durante il sonno.
  • Isolamento acustico e oscurità: La camera da letto dovrebbe essere ben isolata acusticamente e al buio. Le fonti luminose possono inibire la secrezione di melatonina, l’ormone che regola il sonno. Dormire in totale oscurità favorisce il rilascio ottimale di melatonina durante le prime ore della mattina.
  • Alimentazione serale: Cenare presto e evitare pasti pesanti prima di andare a letto può favorire una migliore digestione e un sonno più tranquillo.
  • Accessori per il sonno: Alcuni accessori, come maschere per gli occhi e tappi per le orecchie, possono aiutare a proteggersi da luci e rumori durante la notte.

Creare un ambiente di sonno ottimale può contribuire a prevenire l’insonnia e favorire un riposo notturno di qualità.

Domande frequenti sull’insonnia

Quanto dura l’insonnia acuta?

L’insonnia acuta dura solitamente per un breve periodo, come ad esempio pochi giorni o settimane.

Quanto dura l’insonnia cronica?

L’insonnia cronica dura almeno tre mesi, ma può persistere per tutta la vita.

Qual è la differenza tra insonnia acuta e insonnia cronica?

L’insonnia acuta è di solito causata da eventi di vita o cambiamenti nella routine del sonno e si risolve spontaneamente. L’insonnia cronica è persistente e può durare mesi o addirittura anni.

Quando si dovrebbe cercare assistenza medica per l’insonnia?

Si consiglia di cercare assistenza medica per l’insonnia sempre, sia che si tratti di insonnia acuta o cronica.

Quali sono i trattamenti per l’insonnia?

I trattamenti per l’insonnia possono includere terapie farmacologiche e non farmacologiche, nonché la gestione dello stress e dell’ansia.

Quali sono le abitudini sane per migliorare il sonno?

Alcune abitudini sane per migliorare il sonno includono mantenere una routine regolare, creare un ambiente di sonno confortevole e limitare l’assunzione di caffeina e alcol prima di dormire.

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